“Inginocchiato non c’è modo di essere libero
sollevando una tazza vuota, chiedo silenziosamente
che tutte le mie destinazioni accettino quello che sono io
così riesco a respirare…
….il vento è tra i miei capelli, mi sento parte di ogni posto
al di sotto del mio essere c’è una strada che è scomparsa
a notte fonda sento gli alberi,
stanno cantando con i morti, lassù… “
Febbraio 2014
Un viaggio nel viaggio. Solo biglietto di andata e di ritorno. Perso tra i gran Bazar di Istanbul, oppure imbarcato su una nave. Ritrovandosi nelle fredde sere della Cappadocia in bar a sorseggiare the nero muovendo qualche pedina a dama