Astorga – Rabanal del Camino. Km 20.
Prima della tappa di oggi poche considerazioni di quella di ieri.
Forse ho vissuto per la prima volta lungo il cammino il senso di appartenenza a questa umanità. Per vari motivi fino ad oggi ho avuto grandi difficoltà nel condividere un pasto, o semplicemente una chiacchierata che andasse oltre il :” da dove vieni, come ti chiami e quando pensi di arrivare a Santiago”. Ho passato quasi un mese con la sola compagnia dei miei due cani, vuoi che avessi difficoltà nel trovare un luogo “umano” per passare la notte, vuoi che alzandomi presto non riuscissi a incrociarmi con il cammino di chi magari aveva trascorso la notte nella solita città.
Ieri son stato bene, in un ambiente familiare. Persone cortesi, un camino acceso, e qualche chiacchiera. È bastato poco per mandarmi a dormire felice.
Ma veniamo ad oggi.
Ore 5:40 in strada. Come già detto deserto assoluto. Non anima viva che giri per Astorga. Solo pioggia, di quelle sottili sottili che sembrano non far nulla, ma dopo un’ora ti ritrovi zuppo come un pulcino.
La strada è piacevole, non mi accorgo neanche di salire di altitutidine. Me ne rendo conto solo dopo due ore di cammino quando mi volto per vedere la città lasciata alle spalle e la vedo come infossata, io in alto lei in basso. Effettivamente dovevo accorgermene i dal mio passo più corto del solito. Avevo imputato la colpa alla stanchezza anche se (spalla a parte) mi sento in discreta forma e con l’umore alto. Alle 10:15 arriviamo dritti come un fuso alla meta. Stanotte dormiamo niente meno che in un casetta in legno, tipo baita.
Abbiamo percorso 550 km, ne mancano 230, siamo a 1150 metri d’altitudine, ci sono 7 gradi Celsius e non piove più.
Domani penso di partire nel cuore della notte. Tappa molto importante e significativa.
Lunga e difficile ma spero appagante.
Un saluto umidiccio da Chri e dai sempre più affezionati Howl e San.
Giorno ventuno
