Palas de Rey – Arzua. Km 29.
Ultima tappa lunga di questo cammino.
La sveglia è fissata presto e noi la rispettiamo. Alle 5:45 in marcia. Erano giorni che non partivo con il buio della notte. E devo dire che mi mancava. Il silenzio delle strade, la bruma che lentamente sale, l’odore frizzante dell’aria delle prime luci. I boschi sono belli, verdi e lussureggianti. Non filtra ancora nessun raggio di sole tra le chiome degli alberi e questo lo si percepisce dal l’abbigliamento più invernale che primaverile. Manu ci fa compagnia almeno fino a metà strada, poi cause di forza maggiore la obbligheranno a prendere l’autobus a Melide, non prima però di aver fatto una ricca colazione a base di polpo. Io salto e prendo un pezzo dolce e una birretta fresca fresca. Ripartiamo senza la Manu. Ora il caldo si fa sentire. Meno male che il sentiero passa fiumiciattoli dove poter far fare il bagno ai pelosi che tenacemente resistono senza però dare segni di eccessiva stanchezza. Ormai sono tra l’abituato e il rassegnato. Manu arriva a destinazione e mi tiene aggiornato sui possibili posti letto. Sembra proprio che mi si prospetti una notte alla luce delle stelle, quando finalmente trova disponibilità nell’ultimo ostello del paese. La Provvidenza. Era tanto che non la stuzzicavo. Grazie….
Ci sono 21 gradi centigradi, mancano 39 km a Santiago, sono felice, non sento bisogno di niente.
Un bacione da Chri, Manu con la caviglia fasciata, e i due “guapi” che anche oggi hanno dato grande prova di forza e soprattutto devozione.
Giorno ventinove
