Arzua – O Pedrouzo. Km 19.
Penultima tappa.
La vita è proprio un bel cerchio. La prima notte di questo cammino, più di un mese fa, l’ho passata in tenda. Oggi, 21 Maggio, non avendo trovato posto dove alloggiare, dormiró o in tenda o sotto le stelle. Tanto è uguale, ormai non mi colpisce niente. Non mi scombino neanche un pochino. Manuela dormirà dentro un ostello e io nei giardini in prossimità di questo.
Sveglia h 5:15 per essere sulla strada mezz’ora dopo. La caviglia non permette a Manu di seguirci e quindi per precauzione opta per il bus. Noi stoici proseguiamo a piedi. Non ci spaventano gli ultimi 40 km. Howl comunque è visibilmente stanco, la tappa di ieri l’ha sfiancato. La lupetta sembra fresca come un rosa. Ci fanno compagnia Nicola e Sara, poi ci distanziamo. Loro proseguiranno qualche altro km, noi invece ci fermiamo. Facciamo un gran pezzo in solitaria. Belli i boschi di eucalipto e di castagno. Riascolto la musica. Era dalle mesetas che non utilizzavo il cellulare per questo scopo. Ho bisogno di tenere la mente concentrata su qualcosa che non sia il cammino.
Incontriamo Eugenio, italiano di 62 anni. Anche lui qui in solitaria. Per 6 km parliamo di tutto, dalla vita in generale ai concetti fondamentali sull’esistenza. Mi trovo bene e in un batter di ciglia arriviamo ad O Pedrouzo dove ci attende Manuela. Ci congediamo da Eugenio che nel frattempo ha allungato di qualche centinaio di metri solo per conoscere Manuela. La sua ultima domanda a me rivolta è stata:” ma te, lo conosci lo scrittore Tiziano Terzani?”. Mi è venuto da sorridere. Storia lunga.
È nuvoloso, sono disteso sull’erba, Howl accanto a me, San sgranocchia un osso. Sento odori che mi ricordano l’infanzia.
Recuperiamo le energie perché domani ce ne serviranno tante.
Un caldo abbraccio da Chri, Manu caviglia a zampogna, e la gang del bosco
Giorno trenta
