Ledigos – Sahagun + passaggio per Leon con arrivo finale a La Virgen del Camino. Km 16,5 (a piedi) + 60 (in auto).
Giornata deludente. Nonostante la notte sia riuscito a chiudere per due orette occhio, mi incammino verso Sahagun alle 6:00 carico di aspettative e speranza. Percorso fotocopia ai giorno scorsi tant’è che ad un certo punto decido di tagliare per i campi e liberare finalmente i cani, che per una mezz’ora scorrazzano su e giù per le coltivazioni. Questa mossa mi ha permesso di essere solo, in mezzo al nulla. Mentre a distanza controllavo il Cammino degli altri pellegrini che seguivano passo passo la strada asfaltata con tanto di traffico. Dopo una breve sosta, arriviamo a Sahagun alle 10. Vado per farmacie a chiedere la pomata da applicare ad Howl. La trovo al secondo tentativo, poco male. La tappa prevedeva: arrivo a Sahagun, sosta in farmacia, e stazione ferroviaria per prendere il treno per Leon. Questa cosa mi avrebbe permesso di risparmiare 55 km, l’equivalente di tre tappe camminate. Purtroppo il tempo stavolta mi è nemico, quindi devo accelerare un po’ e sacrificare qualcosa. Aspettiamo il treno per 4 ore. Avevo precedentemente fatto i biglietti online per me, un altro adulto ipotetico e i due cani. Ebbene è importante sapere che per ogni viaggiatore corrisponde un solo animale, quindi per portarne due ho dovuto acquistare un ulteriore biglietto, il quale mi avrebbe consentito di avere due posti a sedere più il posto per i cani. Il treno arriva e noi saliamo immediatamente. Neanche il tempo di varcare la soglia del vagone che mi raggiunge il capotreno, intimandomi di scendere. Chiedo il motivo. Mi risponde che non è un treno per cani. Gli mostro allora i biglietti regolari fatti su internet. Non li guarda neanche e con modo molto cafone mi fa segno di scendere. Lo assecondo. Gli dico che così perdo l’aereo (scusa per vedere la reazione) e lui con fare serafico mi risponde che non è un suo problema. Non lo mando a cagare solo perché sono un signore. Mi dice di prendere il prossimo treno (delle 16:30). Scopro in seguito che il treno da lui suggerito è della stessa categoria di quello del capotreno arrogante.
Inizio ad abbattermi. Stanno risaltando i piani.
Devo prendere una decisione in fretta.
Contatto il taxi che per la miseria di 80 euro mi porta a destinazione.
Nel frattempo ho regalato due biglietti adulti e due biglietti trasporto cane alle ferrovie spagnole.
Ho capito l’antifona: devo superare molte prove da qui a Santiago.
Domani mi aspetto un cecchino appostato che mi spara alle gambe.
Non mi fermo, vado avanti finché avrò forza e finché la mia compagnia riesce ancora a godersi i momenti di gioco.
Ho trovato alloggio in un hotel, anche questo bello caro.
Ma stanotte voglio dormire all’asciutto, ma più che altro voglio dormire un po’.
La notte porterà consiglio, così come ha sempre fatto.
Un saluto da Chri e dalla gang del bosco oggi quanto mai felice delle vita
Giorno diciotto
