da Gangi a Nicosia (non quella di Cipro). Km tot 22.5 . Fatti effettivamente molti di più.
Anche oggi giornata ideale per camminare. Temperatura giusta, poco vento e molto più sole di ieri.
Faccio colazione di buon ora e ci mettiamo subito in marcia. Ci lasciamo Gangi alle spalle e ci inoltriamo nella campagna siciliana. Indovina un po’ cosa può aspettarci? Fango fango fango fango fango all’ennesima potenza. Faccio fatica a riconoscere ciò che è sentiero da ciò che non lo è. Il fango ha ricoperto tutto, ridisegnando tracce nuove. Non ci perdiamo d’animo, tanto prima o poi si asciugherà il cammino. Libero i cani. È una gioia infinita vederli sguazzare tra pozzanghere e veri e propri scrubs di fango. Howl è in condizioni pietose, ormai sembra la Cosa dei Magnifici 4. Ma è divertito e lo percepisco. Corrono entrambi all’impazzata nonostante i tanti chilometri fino a qui accumulati. Io mi trascino un po’. I piedi ogni tanto lanciano qualche stilettata di dolore. Si prosegue.
Facciamo una pausa di 15 minuti nell’attesa che passi una mandria di vacche per lo stretto sentiero. Scambio due parole con i pastori. Mi scambiano per francese. L’altro giorno mi presero per Piemontese. Stai a vedere che vado in crisi d’identità…passata l’ondata di vacche ecco che sbucano due cavalli liberi. Ci seguono per un bel pezzo di strada, almeno fino a quando un cancello sbarra loro la strada mentre noi proseguiamo. Inizia la serie di cancelli da oltrepassare. Slega i nodi, rifai i nodi. Una volta a cappio, una volta a gassa d’amante, una volta intrecciato, una volta mi stanco, scavalco e cado. Lezione imparata. Bisogna avere pazienza anche con i nodi.
Raggiungiamo per l’ora di pranzo Sperlinga, un paesino arroccato, famoso per tante cose, dal castello alle grotte, alla storia che narra di un passato lontanissimo. Dopo ulteriore pausa di ristoro, si punta per Nicosia.
Si ferma una volante dei Carabinieri e inizia un informale terzo grado. Evidentemente mi hanno considerato una persona sospetta, ma una volta chiarito l’accento, mi salutano e se ne vanno. Arriviamo in paese è per raggiungere la nostra destinazione, si opta per il sentiero pieno di rovi e piante poco ospitali, che ovviamente porta ad un vicolo cieco. Si torna sui nostri passi e ci affidiamo a San Google Maps. Nel giro di pochi minuti incrociamo chi ci ospiterà. Ci fa da scorta verso casa. Una volta arrivati ci mette a disposizione tutto. Amo le persone di cuore. Spero di poterlo essere almeno la metà di quello che per ora ho incontrato lungo la strada.
I pelosoni crollano in un nano secondo.
Mi preparo a farmi “bello” e riprendere sembianza più umane.
Un abbraccio dalle statue di fango.
Chri, Howl, e San
Day 7
