Cesaró- Randazzo. Totali km 25.
Temevo questa tappa sia per la lunghezza che per il pezzo esposto al traffico.
Partiamo da Cesaró non prima di aver apposto il timbro sulla Credenziale in comune. La strada è bella, una discesa tosta con sfondo il vulcano che rimarrà punto di riferimento per tutta la tappa. In lontananza si vede già Randazzo, almeno è quello che credo. Cosa che poi si è dimostrata illusoria man mano che ci si avvicinava.
Oggi il sole picchia forte e a me va benissimo. Non mancano però i soliti fiumi da guadare e un po’ di fango per non perdere le buone abitudini.
Il passo comunque è allegro. Arriviamo a Maniace è l’unica struttura che visito è la farmacia del paese. Bisogna farla girare questa economia oppure no?!?
Ci prendiamo quarantacinque minuti di riposo e ci rimettiamo in marcia direzione nord/est. Eccoci al punto critico della tappa: condividiamo il manto stradale con la strada statale. Le macchine viaggiano veloci e per più di un’ora sono in uno stato ansioso pre-tragedia. Aumentiamo pure l’andatura nonostante i dolori chi ai piedi chi alle zampe. Un’ora buona di sofferenza. Ogni tanto una piccola deviazione in mezzo al verde mi fa rifiatare. Finalmente si mostra la vera Randazzo. E lì, a pochi passi. Prometto ai cani che qualunque cosa fosse successa, ci saremmo comunque fermati ad un certo orario. E così è stato. Attraversiamo la prima porta del paese, e alla prima panchina utile, ci stravacchiamo.
Oggi giornata wild edition, ovvero non ho posto dove dormire. Per ora relax, fra pochino cercherò un po’ in giro.
E se non trovassi, ci accontenteremo della vecchia e amata panchina, compagna di tanti notti insonni.
Mi sto godendo la fantomatica brioche con il tuppolo, me la sono meritata. E ai cagnoni massaggio alle zampe con cremina e qualche biscotto.
Domani è prevista pioggia, in effetti c’era il rischio mi potessi anche abbronzare.
Noi viviamo alla giornata, al domani si penserà domani.
Un abbraccio da Chri e dai due quadrupedi in formato vulcanologi ??