Palermo – Bagheria. Km percorsi 20.
Peso iniziale (compreso di zaino) 85 Kg, peso finale 100 Kg circa.
La notte prima della partenza si sa, è sempre tormentata. Se poi la si passa su una panchina del porto allora acquisisce un gusto quasi da espiazione dei peccati. Abbiamo attraccato alle ore 00:20 circa, troppo presto per mettersi in cammino, troppo tardi per raggiungere la struttura prenotata poche ore prima. Vince dunque la buon vecchia panchina con vista mare, sotto un cielo stellato e con un canto soave di clacson di camion che sgomitano per imbarcarsi.
Ore 6 sveglia forzata per raggiunto limite di sopportazione. Mi dirigo verso il centro ad aspettare l’apertura dell’ufficio che mi avrebbe poi consegnato la Credenziale (chi è un vagabondo come me sa a cosa mi riferisco). Tre ore di attesa a non far niente, se non contare le macchine che passano o rispondere alle solite domande sulla lupetta e sulla sua somiglianza con i lupi veri, quelli delle storie.
Finalmente ottengo la Credenziale e mi metto in cammino. Senza guida, senza cercare segnali nè cartelli. Direzione mare, e poi verso est. La città è un dedalo di viali e di viuzze strette strette. Si respira aria antica e ogni tanto aria un po’ pesante. La strada per uscire dalla città è lunghissima. A tender le cose meno piacevoli, oltre al
famosissimo traffico che affligge la città di Palemmo [cit.], sono i cani randagi che una volta incappati nel loro raggio d’azione, non riusciamo a scrollarceli prima di mooolti semafori. Superata Palermo eccoti la pioggia. Ma non quella dei film. Quella vera, a gocce grosse che nonostante tutto si infiltrano per pertugi che pensavo non esistessero. Incessante ci accompagnerà fino alla fine della tappa, facendomi sentire sempre più fortunato per la scelta del periodo.
Superiamo a passo rallentato dalle pioggia una frazione dopo l’altra fino a giungere alla terza fatica della giornata: il superamento di un ponte chiuso (per rischio crollo immagino). Calcolo la lunghezza del ponte, mmmhh circa 250/300 metri. Calcolo di quanti km avrei allungato la strada se avessi percorso un itinerario alternativo. Calcolo il rischio di probabilità di cedimento, ed ecco come per magia che alla fine di queste mie elucubrazioni mi ritrovo al di là dello stesso. Sano.
Un’oretta ormai ci divide dalla meta. Decido di cercare un alloggio perché ho necessità di rimuovere quei 20 Lg di umidità che ho addosso e per fare lo stesso ai due poveri disgraziati. Al primo colpo riesco nel l’intento. Mi guadagno un alloggio con compresa asciugatrice. Grazie Provvidenza.
La signora che mi ospita è gentilissima. Mi vede provato. Esce e ritorna con un bel panino.
È una vita che non mangio una mafalda vera. Non so cosa ci sia dentro, non lo voglio sapere. Chiudo gli occhi e lo addento.
Domani ci sarà bisogno del canotto. Nel frattempo, un mega saluto asciutto da me e dalla Gang del bosco.
L’avventura ha avuto inizio
Day 1
